La Corte di Appello di Lecce pone fine ad un contenzioso di circa 10 anni seguito da LexLon confermando come una polizza di assicurazione sulla vita di ramo I che garantisca un rendimento seppure minimo ma preveda comunque a scadenza l’erogazione di una rendita o di un capitale, benché denominata formalmente come una polizza Unit Linked, conservi la sua natura di contratto di assicurazione e non si modifica in un prodotto finanziario.

La Corte conferma infatti come per l’interpretazione di tali prodotti assicurativi assuma valore lo schema negoziale, che esclude in radice che l’assicurato potesse sopportare un rischio finanziario a fronte dell’impegno della Compagnia di garantire un rendimento minimo congruo a proteggere il capitale iniziale garantito con il pagamento del premio.

La Corte ha infatti ribadito come il criterio di determinazione e garanzia di rendimento del capitale assicurato e l’assenza di un pregiudizio all’assicurato per rischi di natura finanziaria e non assicurativi confermi la natura assicurativa e previdenziale del prodotto emesso dalla Compagnia di assicurazione. A tale rilevante considerazione si aggiunge anche quella della Corte in ordine alla rilevanza che nel caso di specie assume la durata del contratto in ragione del fatto che la polizza di assicurazione garantisce la massima utilità per l’assicurato solamente quando sia interamente rispettato il piano negoziale originario concordato tra le parti.